App mobile native e ibride, standard cross-platform e oltre

Ibrida o nativa? Questo è il dilemma. Almeno lo è all’inizio di molti progetti di sviluppo mobile, quando si tratta di scegliere la tecnologia più adatta per la propria app. Il punto è che non può esserci una risposta univoca. E in Spindox lo sappiamo bene.

Siamo stati i primi, in Italia, a muoverci nel mondo delle mobile app ibride, multidispositivo e multipiattaforma. Ci siamo fatti le ossa sul framework Ionic, basato su Cordova e AngularJS. Poi abbiamo imparato a lavorare con React Native e Flutter. Siamo anche tornati, in alcuni progetti, al mondo puramente nativo per iOS e Android. Perché in Spindox l’innovazione non si ferma mai, anche quando si tratta di definire standard e stack tecnologici.

Nel caso delle mobile app, poi, non può che essere così. In pochi anni i paradigmi che sembravano consolidati sono stati messi in discussione. Cordova è stata la tecnologia più innovativa per un quinquennio. Tuttora consente, in molti casi, business case imbattibili. Permette di lavorare rapidamente e quindi a costi più contenuti. Per questo continuiamo a proporla in taluni scenari di sviluppo. D’altra parte React Native e Flutter innovano rispetto a Cordova in molti sensi. Interessante, per esempio, la logica dei canvas di Flutter, che ottimizza le performance di front-end e allinea la user experience nei due sistemi operativi.

Ma in questi anni il mondo nativo non è restato con le mani in mano. Sono finiti i tempi in cui si sviluppava rigorosamente in Objective-C per iOS e Java per Android. Oggi lavoriamo con Swift e Kotlin, linguaggi di programmazione molto più smart e soprattutto pensati per l’ambito delle mobile app.

Lo sviluppatore in Spindox è Agile e flessibile

Il team Digital di Spindox opera in maniera Agile è composto da circa 200 persone suddivise in chapter e tribe in continua evoluzione.

«La natura della business unit richiede tanta flessibilità. Ci occupiamo di sviluppo di mobile app e portali web, di CRM, di soluzioni in cloud, alle quali, se necessario, applichiamo la metodologia DevOps. Inoltre, collaboriamo con gli enti di ricerca di Spindox, come Spindox Labs delle aziende implementando la nostra attività con tecnologie come il riconoscimento di immagini». [Ascolta il podcast di Giovanni Obino, Direttore della Business Unit Digital di Spindox].

Questione di Design

Realizziamo mobile app ibride e native anche in scenari enterprise di grande complessità, nei quali è necessario gestire picchi di accesso imprevedibili, scambi di dati enormi tra front-end e back-end, integrazioni con sistemi legacy, distribuzione in più lingue. Anche nei casi più difficili garantiamo all’utente un’esperienza ricca e coerente. E questo grazie a un approccio che parte dal design del servizio e dell’interazione, piuttosto che dalla progettazione dell’interfaccia grafica.

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