Un ambiente di ricerca sulla AI basato su StarCraft II. Così l’intelligenza artificiale di DeepMind rafforza il proprio posizionamento nel mondo del gaming. La strategia dietro l’accordo con Blizzard.

Una notizia di grande interesse giunge dal mondo della AI. Il 4 novembre, durante BlizzCon 2016, DeepMind ha annunciato una partnership con Blizzard finalizzata alla creazione di un ambiente di ricerca sull’intelligenza artificiale, basato sul noto gioco StarCraft II.

DeepMind, società britannica fondata nel 2010, non è estranea al mondo del gaming. Anzi alla base del suo successo c’è proprio lo sviluppo di una rete neurale che impara a giocare sempre meglio, fino a superare le capacità umane. Famoso il suo programma AlphaGo, che nell’ottobre del 2015 è riuscito a battere il campione coreano di Go in una memorabile partita (ne abbiamo parlato in un articolo). Nel 2014 DeepMind è stata acquisita da Google, sempre più coinvolta nelle ricerche nel campo della AI.

A differenza di altre tecnologie di deep learning, come Watson e Deep Blue di IBM, DeepMind non è programmata per svolgere un solo compito. Secondo i suoi ideatori, grazie all’implementazione di una rete neurale di tipo ConvNet, ispirata all’organizzazione della corteccia cerebrale degli animali, DeepMind è in grado realmente di imparare attraverso l’esperienza. Gli ambiti di applicazione sono molteplici: dal riconoscimento delle immagini allo screening diagnostico in campo medico.

Ma perché la collaborazione con Blizzard nel campo dell’AI? L’idea è di creare una piattaforma di test, una sorta di playground a tutti gli effetti per AI, consentendo a qualsiasi sviluppatore di provare liberamente il comportamento del proprio algoritmo nell’ambiente di StarCraft II.

In StarCraft i giocatori scelgono una “razza” (con determinati pregi e limiti), e competono cercando di gestire economia (per poter costruire unità è necessario raccogliere risorse) e strategia militare. Il gioco viene vinto con la distruzione dell’avversario.

Schermata di gioco con le due razze

Perché StarCraft? I giochi RTS sono particolarmente interessanti in quanto richiedono di elaborare strategie in tempo reale (al contrario per esempio degli scacchi); inoltre il fatto di disporre solo di informazioni parziali su ambiente e mosse dell’avversario richiede la capacità di memorizzare e pianificare a lungo termine, adattare i piani sulla base di nuove informazioni, elaborare tattiche “economiche” compatibili con le risorse disponibili.

A detta di Google, la scelta è caduta sulla serie StarCraft perché è stata riconosciuta per anni come una delle migliori piattaforme competitive nell’ambito di questo genere di videogiochi, e la sua incredibile longevità ne è la dimostrazione.

Google ha lavorato a stretto contatto con il team di sviluppatori di StarCraft II per creare delle API che consentano accesso programmatico a tutti gli stati del gioco. Per fare questo è stata implementata un’interfaccia a bassa risoluzione – visibile nella figura qui sotto – con layer distinti per altitudine, vita delle unità ecc.

Interfeccia a bassa risoluzione di StarCraft II

Google e Blizzard stanno inoltre collaborando alla realizzazione di scenari progressivamente più complessi, che permettano a ricercatori esterni di testare i propri agenti e di sviluppare i propri task utilizzando gli strumenti di editing già presenti in StarCraft II. Questa collaborazione dovrebbe facilitare enormemente il training e testing di nuove AI in un ambiente che simula diversi aspetti della complessità di situazioni reali.