Apollo, il sistema di AI per la guida autonoma ideato da Baidu, sarà disponibile gratuitamente per qualsiasi costruttore. La risposta cinese a Google e Facebook.
La decisione deve essere stata sofferta, ma alla fine è arrivata: Baidu ha stabilito di rendere Apollo, la piattaforma di intelligenza artificiale per le auto senza pilota realizzata insieme a Nvidia, accessibile a tutti in modo gratuito. Da oggi chiunque può sottoscrivere il programma di lavoro e accedere alle risorse software pubblicate su Github.
Sarà la svolta per i piani di sviluppo della self-driving car del motore di ricerca cinese? È presto per dirlo. Certo, dopo la chiusura della collaborazione con BMW, alla fine dello scorso anno, e la constatazione di un notevole ritardo rispetto ai programmi di Google, Facebook e altri, la mossa era in qualche modo attesa. L’obiettivo è raccogliere una quantità di dati sufficiente ad alimentare ed educare gli algoritmi di Apollo.
Un obiettivo che, evidentemente, Baidu non si sente in grado di cogliere da sola. Servono molti partner. Anzi, moltissimi. Attualmente il programma Apollo ne conta una cinquantina: a parte Nvidia, collaborano con Baidu costruttori come Chery, Changan e Great Wall Motors, ma anche Bosch, Continental, Microsoft, Velodyne, TomTom, UCAR e Grab Taxi.
Peraltro Baidu non si limita a promuovere lo sviluppo della piattaforma Apollo. Da alcuni mesi ha avviato una serie di test con una propria vettura a guida autonoma, dopo avere ottenuto l’autorizzazione dal governo della California. La self driving car di Baidu è equipaggiata con LiDAR della Velodyne, videocamere, radar a onde millimetriche e software di controllo basato appunto su Apollo. La vettura è in grado di cambiare direzione, negoziare la precedenza agli incroci, superare le auto più lente e fare inversione a U, senza mai superare la velocità massima di 60 km all’ora come previsto per questo genere di sperimentazioni.
Che cosa accadrà ora? È probabile che a questo punto il colosso cinese della ricerca online punti sui costruttori di auto, sperando che la disponibilità gratuita renda più appetibile il proprio sistema. Nelle intenzioni di Baidu, insomma, Apollo dovrebbe diventare una sorta di Android dell’auto. Ma non è detto che il sogno si realizzi. I big dell’automotive, infatti, sembrano orientati verso altre piattaforme. Molto dipenderà dalle scelte dei costruttori cinesi.
Nel frattempo Robin Li, fondatore e CEO di Baidu, fa il bullo a bordo della sua Lincoln MKZ (foto: TechNode) equipaggiata con un sistema a guida autonoma e con l’intelligenza artificiale di Apollo. Una mossa di marketing che non è stata apprezzata, pare, dalla polizia stradale cinese.