Secondo la società di investimenti Canaccord Genuity, il 93 per cento dei profitti realizzati nel settore dei telefoni cellulari nell’ultimo quarter del 2014 è finito nelle tasche di Apple. Basta questo dato per capire perché al Mobile World Congress di Barcellona, concluso il 5 marzo, tutti i produttori di terminali si sono presentati con proposte in chiave anti-iPhone. A cominciare da Samsung, che non sta certo attraversando una stagione facile. La risposta del gigante coreano sta in due sigle, Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge, ossia due telefoni di altissima gamma, con processori molto veloci, fotocamere potenti e servizi di pagamento mobile incorporati.

Il terreno di confronto si sta spostando dal segmento consumer a quello business, dove il vantaggio di Apple è più evidente. Secondo il Mobility Index Report di Good Technology, negli ultimi tre mesi del 2014 nelle aziende gli iPhone attivati sono in numero tre volte maggiore rispetto ai telefoni con sistema operativo Android. E nell’ambito del mercato corporate potrebbe essere Microsoft a togliersi qualche soddisfazione, magari con terminali meno cari rispetto all’iPhone 6 e al Galaxy S6. Microsoft ha dalla sua una forte integrazione fra i nuovi Lumia e tutta l’infrastruttura software, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e lo storage. Certo la quota di mercato attuale di Redmond, che non supera il 3 per cento, intimorisce poco i due giganti del settore.

Ci sono poi i produttori low-cost di Cina e India. In questo senso va detto che il rapporto di Canaccord Genuity non considera il mercato degli smartphone cinese, che è ormai il più grande del mondo. Né tiene conto dei dati di vendita di Xiaomi, che di quel mercato è il produttore numero uno e che punta agli Usa in modo sempre più evidente. Tuttavia anche in Cina Apple si sta facendo sempre più aggressiva, tallonando la stessa Xiaomi.