Viviamo in un mondo in cui ogni innovazione sembra doversi tradurre in una app. Colpisce dunque il fatto che una importante competizione per startup come TechCrunch Disrupt NY 2015 non si concluda con la premiazione di una app. È accaduto pochi giorni fa, durante l’ultima edizione della manifestazione. Anticipata dall’hackaton (link al pezzo) l’evento ha visto 24 agguerriti team sfidarsi davanti a giudici d’eccezione. A scegliere i vincitori sono stati infatti John Borthwick (Betaworks), Dennis Crowley (Foursquare), Eric Hippeau (Lerer Hippeau Ventures), Alfred Lin (Sequoia Capital), Rich Miner (Google Ventures), Brian Pokorny (SV Angel) and Alexia Tsotsis (TechCrunch).

In finale sono arrivati solo sette progetti, che spaziano dal 3D printing all’ambito dei servizi per la creazione di siti web. Chi ha vinto? Non un’app, cme dicevamo, ma una bottiglietta d’acqua. Sì, proprio così: parliamo di Liquidity, un innovativo sistema di purificazione dell’acqua. La soluzione presentata a TechCrunch Disrupt permette di mantenere i batteri all’interno della bottiglia e far scorrere fuori acqua potabile.

In premio per Liquidity 50 mila dollari. Ma il vero valore aggiunto è sicuramente la buona visibilità davanti a nuovi possibili investitori. La startup ha infatti già ricevuto ben 9,3 milioni di dollari in finanziamenti.

Ecco il pitch dei vicitori:

Al secondo posto si è poi classificata DigitalGenius, un’applicazione di intelligenza artificiale per il customer service. L’obiettivo, in questo caso, è  automatizzare la comunicazione tra brand e clienti.