Che cos’è la compensazione?
La compensazione è il processo attraverso il quale aziende che non possono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e/o altri gas serra nel breve-medio termine si impegnano in progetti di protezione ambientale e climatica in altre aree, per compensare, appunto, il proprio impatto sul pianeta.
5 giugno 2023: Giornata Mondiale dell’Ambiente
Dal 1973 il World Environment Day ci ricorda l’importanza della cura e del rispetto della nostra “Only One Earth” (come dice lo slogan), o unica Terra. Istituita dalle Nazioni Unite e ospitata da Paesi diversi di anno in anno, oltre a essere disponibile online, il WED ha l’obbiettivo di promuovere sforzi internazionali volti alla salvaguardia del pianeta.
Dopo oltre cinquant’anni, questo progetto nato da una consapevolezza potenzialmente visionaria (anche se non mancano le teorie per cui il cambiamento climatico era più che prevedibile, almeno a livello statistico) si inserisce in un contesto culturalmente molto più consapevole delle problematiche ambientali.
Negli ultimi decenni, il progresso industriale e tecnologico a livello globale è aumentato in maniera esponenziale. Più industrie, più tecnologia, più infrastrutture e trasporti: tutti fattori che causano maggior inquinamento, emissioni e altre conseguenze che hanno portato il nostro pianeta allo stremo.
Da consapevolezza a compensazione
C’è un imperativo, quindi, per ogni azienda moderna che voglia svilupparsi e operare consapevolmente in questo ambito estremamente sensibile e a uno stadio ormai d’emergenza. Minimizzare il danno e, se e quando non si può, impegnarsi in attività di compensazione e azioni sostenibili.
Da grandi aziende a singoli attori, è necessario essere consapevoli del costo della propria esistenza, delle proprie azioni e della creazione del valore. Ma soprattutto, comprendere che per ricevere si deve, e non dovrebbe, dare. Adattando uno dei tre principi della dinamica: ad ogni azione corrisponde [e in questo caso si potrebbe anche dire deve corrispondere] una reazione uguale e contraria.
Nel campo dell’ICT, si potrebbe pensare che l’immaterialità dei beni trattati non porti a grandi emissioni o inquinamento. O che non ci sia sfruttamento di risorse o produzione di scarti legati ai servizi offerti. Se questa visione poteva essere “accettabile” un paio di decenni fa, oggi si tratta di una risposta comoda e sintomatica di una visione arretrata, dove la sostenibilità viene considerata più un dovere normativo che un sano e genuino interesse.
Le aziende d’avanguardia invece adottano un altro principio: per il futuro economico-produttivo dell’umanità, diventa per loro fondamentale contribuire il più possibile al miglioramento del mondo (ambientale, come anche insieme di popoli, società, e strutture interdipendenti).
Da anni, Spindox si impegna con desiderio a percorrere la strada della sostenibilità. Si sta preparando il terzo bilancio non finanziario, e da sempre il Gruppo trova nel concetto di compensazione un alleato importante per il contributo a un futuro migliore.
La compensazione secondo Treedom
Una delle modalità più impattanti attraverso cui Spindox si impegna in attività di compensazione per le proprie emissioni è la collaborazione con Treedom. Treedom è la prima piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguire online la storia del progetto di cui fa parte. Dalla sua fondazione a Firenze nel 2010, Treedom ha piantato oltre 3.689.000 alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia.
Attraverso collaborazioni con ONG e aziende medio-piccole, l’ente costruisce rapporti e amicizie con i contadini locali, che si prenderanno cura delle piantine. I progetti Treedom, infatti, puntano ad avere un impatto positivo non solo sull’ambiente in cui intervengono, ma anche sulle persone che lo abitano. Per questo le zone di progetto si trovano in paesi in via di sviluppo, dove i benefici degli alberi potranno davvero fare la differenza.
Una volta selezionate le specie da piantare, viene creato un vivaio il più vicino possibile alle zone dove verranno piantati gli alberi. La ragione è semplice: una produzione propria permette più controllo sulla qualità delle piantine, minimizzando gli spostamenti in altri Paesi (e i consumi annessi). La maggior parte dei beneficiari, quindi, è localizzata in prossimità del vivaio.
Quando sono pronte per essere trapiantate nella terra, le piantine vengono distribuite alle donne e agli uomini che se ne prenderanno cura, spesso con tanto di cerimonia colorata e festosa. Come tutte le esperienze che valgano la pena di essere vissute, è l’inizio di qualcosa di nuovo, bello e impegnativo.
Spindox e la sua foresta: compensazione un albero alla volta
A partire da maggio 2021, Spindox ha iniziato un percorso per la creazione di una foresta che potesse compensare le emissioni legate alle proprie attività, sostenendo allo stesso tempo lo sviluppo delle comunità locali che si prendono cura delle proprie piante. Ecco la mappa della foresta Spindox:

Come si può notare nella cartina, la foresta non è localizzata, ma sparsa in diversi Paesi, climi e ambienti naturali. Questo perché gli alberi vengono piantati con intelligenza, secondo sistemi agroforestali. Questo metodo, che affonda le sue radici nella saggezza popolare, fa del bene sia al clima che alle persone attraverso la scelta strategica di varietà e posizionamento delle piante.
Nei sistemi agroforestali, gli alberi vengono aggiunti a colture annuali già esistenti (mais, fagioli, grano, ecc.), alla base del sostentamento delle famiglie contadine. L’integrazione con gli alberi non stravolge le coltivazioni. Invece, offre ai contadini l’opportunità di diversificare il loro reddito, creando un ecosistema in cui le diverse specie potranno darsi una mano a vicenda. Gli alberi, infatti, aiutano a trattenere l’umidità nel terreno, favorendo la crescita delle culture oltre a beneficiare i contadini locali attraverso la vendita della frutta che producono.
Grazie a fotografie aggiornate regolarmente e sistemi di geolocalizzazione di cui si prendono cura i Forestry Manager di Treedom, teniamo sotto controllo lo sviluppo della foresta Spindox. Perché essere sostenibilmente responsabili significa per noi prendere parte ad un progetto che possiamo monitorare, un sogno in grado di allargarsi. Un contributo che, con un po’ di determinazione, non smetterà mai di crescere.