Essere sempre iperconnessi? Può risultare faticoso e a volte dannoso. L’importanza della pratica del digital detox e la filosofia del take your time.
Tutti amiamo Internet, il Web, le app e il mondo dei social network. Quello con la Rete è stato un colpo di fulmine, c’è poco da dire. Il modo in cui scopriamo il mondo e ci relazioniamo con gli altri è ovviamente cambiato grazie ai nuovi media. Per certi versi si è potenziato. Ma non è solo questo. il punto è che oggi godiamo della tecnologia con la più forte passione.
Amiamo quella sensazione che ci dà la connessione, vogliamo essere costantemente on line e aneliamo al Web che ci fa arrivare ovunque in un batter d’occhio.
Amiamo emergere, mostrarci agli altri, metterci in vetrina. Amiamo darci una forma e un ruolo nel mondo postando, condividendo, commentando. Amiamo leggere su tutto e di tutti, anche se poi tratteniamo poco. Ci imbottiamo di informazioni e pretendiamo di non perderci nulla della vita altrui.
Ignoranza 2.0 e crollo del pensiero critico
Secondo alcune ricerche siamo già connessi nei primi 5 minuti dal risveglio e andiamo a letto stanchi perché l’eccessiva visione dello schermo dello smartphone non agevola la sonnolenza e la produzione di melatonina.
Invece di lottare per raccogliere informazioni, vogliamo essere inondati da un flusso incessante di notizie, social media e fatti discutibili.
Si genera così un sovraccarico cognitivo, ossia l’incapacità di processare adeguatamente le informazioni per mancanza di concentraxione. Ciò che rimane nella nostra memoria si aggira intorno al 25% rispetto all’informazione completa.
Tuttavia, l’effetto più devastante è un altro. Diventiamo dipendenti dal flusso di informazioni e ci creiamo un giudizio sui fatti sulla base di commenti e consensi delle community social. Di conseguenza ci troviamo alla ricerca di schemi, cercando di semplificare i problemi e dando la precedenza alle opinioni che rafforzano ciò che crediamo sia vero.
L’ossessione social e FOMO
I social network sono la risposta comportamentale immediata al non volerci concentrare su ciò che abbiamo scelto di vivere.
Come mangiare o fumare, rivolgendosi a Internet per cercare di ottenere un sollievo temporaneo dalle emozioni negative può ricaderci addosso nel lungo periodo.
Ricerchiamo un po’ di eccitazioni e, al contempo, abbiamo paura di perdere qualcosa di importante.
Gli esperti la chiamano FOMO (Fear Of Missing Out). Si tratta di una forma di ansia sociale di perdere un’opportunità di interazione, un’esperienza nuova o gratificante, che scatena inquietudine, malumore e perdita di sonno, con conseguenti effetti negativi sulla qualità della vita.
Questo genere di paura è maggiormente concentrato nei giovani.
Take your time, please
I viaggi e in generale il tempo libero andrebbero vissuti e assaporati, e successivamente ricordati.
Concetto banale, sì. Ma talvolta il pensiero banale riporta alla consapevolezza di sé.
Mettere in pratica la cultura del take your time è complicato per una generazione iperconnessa come la nostra.
Nell’applicazione di questa filosofia, dovremmo prendere spunto dai bambini.
La loro percezione è qui e ora. Pur ricevendo molti stimoli differenti, sono concentrati e si soffermano sui particolari.
Mentre gli adulti trovano difficoltà nel porre l’attenzione al momento che stanno vivendo, che sia esso un viaggio o un’esperienza.
Questa difficoltà è frutto da una schiavitù che ci vuole ci vuole always on.
Digital detox: come e perché?
I social in vacanza servono nella misura in cui ci si prende del tempo per sviluppare fonti di bellezza e creatività.
L’obiettivo non è l’astinenza, ma la consapevolezza. La filosofia del take your time è assolutamente soggettiva e incline alle proprie passioni di vita.
Fare digital detox contribuisce ad essere un lavoratore e una persona più felice e consapevole. E a volte, libera da giudizi.
Quindi, proviamoci. Ce lo consiglia anche l’Amministratore Delegato di Apple.
5 azioni per sperimentare la digital detox:
- Restare per parecchio tempo in un luogo dove non sia possibile utilizzare lo smartphone (in riva al mare, per esempio) e concentrarsi su un colore di ciò che ti circonda.
- Ritornare alle origini: pensare una volta al giorno ad un’azione che si faceva senza l’utilizzo dello smartphone
- Sviluppare un pensiero critico banale durante un momento di relax, spendendo almeno 2 minuti al giorno del proprio tempo su un’informazione letta sul web.
- Priorità e tempi lenti. Non c’è bisogno di rispondere subito ad un messaggio: il consiglio è di provare a non eliminare una notifica per almeno un’ora, una volta al giorno.
- Se ci si accorge di aprire APP in maniera automatizzata senza volerlo realmente, ma solo per un impulso momentaneo, provare a cancellarle l’app. Tanto si può sempre tornare indietro.