Si chiamano Docker AWS e Docker Azure. Sono i nuovi strumenti annunciati questa settimana dalla società californiana. Sempre più versatile il paradigma della containerizzazione sul cloud.

Docker, la principale piattaforma per la containerizzazione di software, è da oggi disponibile in due specifiche configurazioni, disegnate rispettivamente per il deploy di applicazioni sul cloud di AWS e Azure. I servizi sono ancora in versione beta, ma si possono già configurare dalla console AWS e dal portale Azure.

I due nuovi strumenti permettono il deploy di piattaforme Docker sul cloud nel modo più efficiente, sfruttando al meglio le caratteristiche native dell’IaaS di Amazon e Microsoft. Inoltre la movimentazione delle applicazioni dagli ambienti di sviluppo a quelli di stage e di esercizio risulta più agevole.

Entrambe le soluzioni, equipaggiate con il motore Docker 1.12 e swarm mode abilitato, usano una chiave SSH associata all’account del servizio cloud impiegato (AWS o Azure) e permettono la configurazione di load balancer, security group o reti virtuali. Lo swarm mode determina l’auto-organizzazione di Docker nelle diverse availability zone.

Il container – lo ricordiamo – rappresenta l’evoluzione della macchina virtuale. In entrambi i casi si tratta di ambienti in grado di servire diversi sistemi operativi e applicazioni, attivabili a seconda delle richieste grazie all’emulazione di risorse hardware. Il modello a container, però, è più efficiente. Infatti esso non prevede la moltiplicazione dei sistemi operativi: come evidenziato nell’immagine sottostante, un unico kernel si appoggia al sistema operativo host e serve le diverse applicazioni, le quali operano di fatto come processi isolati. I container Docker possono essere impiegati su qualsiasi computer o infrastruttura, anche sul cloud.

aws azure