Semplificare, agevolare e rendere le procedure più trasparenti: è questo il senso del programma Italia Startup Visa, destinato ai cittadini extra-Ue che vogliono avviare un’impresa innovativa nel nostro paese. Lanciata nel 2014 dal Ministero per lo Sviluppo Economico, l’iniziativa non è ancora abbastanza conosciuta fra coloro che dovrebbero beneficiarne. A renderla più visibile contribuiscono grandemente iniziative come quella promossa ieri negli spazi di Expo Milano 2015 da Italia Startup, insieme allo stesso Ministero e a Extrabanca: un workshop per studenti universitari extra-Ue e startupper stranieri, ma aperto a tutti coloro che vogliono conoscere meglio l’ecosistema italiano delle imprese innovative.

italia startup expo

In primo piano le storie di Denis Bulichenko, Andrii Elyiv e Sharon Ezra. Tre imprenditori di origine diversa, ma con un’identica convinzione: l’Italia è il posto giusto per sviluppare un’idea di business innovativa. E tutti e tre beneficiari del programma Italia Startup Visa, grazie al quale hanno ottenuto il visto per lavoro autonomo in tempi molto rapidi. Ecco dunque Dennis, esperto di streaming media e mobile VAS, approdare in Italia dalla Russia, fondare la sua Routes.Tips e insediarsi a ComoNext, il parco scientifico tecnologico di Lomazzo, in provincia di Como. Oppure Andrii, di origine ucraina: un astrofisico con otto anni di esperienza nel calcolo numerico e nel data mining, che ha fondato Connexun, piattaforma social a supporto dell’esperienza di viaggio (il suo slogan è: “everything you are looking for based on your origin and the place where you are”). O infine Sharon, designer israeliana innamorata del Rinascimento e della moda del nostro paese, che oggi realizza – con il marchio Quattrocento – occhiali di alta classe in cui la vocazione hi-tech si coniuga con la migliore tradizione dell’artigianato italiano. Può stupire che Sharon si sia trasferita in Italia proprio da Israele, comunemente considerata il paradiso delle startup. Eppure lei non ha dubbi: “Quale posto migliore dell’Italia per realizzare un prodotto di alta moda, capace di ispirare e sedurre, proprio come l’arte dei vostri maestri del Quattrocento?”  

Mattia Corbetta, che lavora nella segreteria tecnica del Ministro per lo Sviluppo Economico, è fra coloro che hanno reso possibile il lancio di Italia Startup Visa. Oggi ne parla come di un figlio, con orgoglio e passione. In effetti siamo di fronte a un caso eccellente di innovazione di policy. Italia Startup Visa ha introdotto una procedura accelerata, centralizzata e informatizzata, semplificando in modo radicale l’iter necessario all’ottenimento del visto per lavoro autonomo a beneficio dei cittadini extra-Ue che intendono approdare nel nostro Paese per avviare una startup innovativa. Il percorso si chiude in non più di 30 giorni, ruota intorno a un Comitato di valutazione composto da soggetti privati coordinati dal Ministero ed è tutto eseguibile online.

Dalla fine dello scorso anno, poi, la medesima procedura è stata estesa alla conversione dei permessi di soggiorno per ragioni di studio in permessi di soggiorno per lavoro autonomo in startup. Si tratta di un ulteriore programma, denominato Italia Startup Hub, pensato per favorire la permanenza di talenti stranieri che hanno intrapreso i loro studi in Italia e vogliono lanciare un progetto di business innovativo nel nostro Paese.

Ma perché è importante, per l’Italia, attrarre talenti globali con una vocazione imprenditoriale innovativa? “Perché – spiega Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup – il mercato è il mondo, e proprio nei paesi emergenti si fanno esperienze di frontiera. Abbiamo bisogno di ibridare la nostra cultura con quella di chi viene da fuori, per imparare a essere più innovativi e competitivi”. All’Italia servono quelle che nel gergo del venture capital si chiamano “global born startup”. Sono loro, le imprese innovative nate in chiave globale, che hanno più probabilità di scalare e di vincere in un mercato sempre più complesso. In questo senso l’immigrazione non è un problema, ma un’opportunità. “Quando ciò che conviene coincide con ciò che è giusto, gli unici ostacoli sono il pregiudizio e l’ignoranza”, conclude Bicocchi. “È attraverso la condivisione che si abbattono le barriere e si costruisce un futuro prospero”.

Dentro l’ecosistema dell’impresa innovativa con un cuore globale si colloca anche Extrabanca, istituzione nata per fornire servizi bancari ai cittadini stranieri che studiano o lavorano in Italia. Lo spiega il CEO Ramzi Hijazi: “Italia Startup Visa ed Extrabanca condividono lo stesso spirito, ossia l’idea che attraverso la semplificazione e la trasparenza si riescano a valorizzare le forze migliori di un paese, indipendentemente dall’origine dei suoi cittadini”.