Spindox sceglie MuleSoft per guidare la trasformazione digitale. Il futuro dell’Enterprise Integration è nella connettività.
Negli ultimi decenni le aziende sono profondamente cambiate. Nuovi processi organizzativi, culturali e manageriali ne hanno ridefinito struttura e visione, proiettandole in un mondo sempre più veloce e connesso. Un cambiamento che, ancora una volta, trova origine nel progresso tecnologico ed è stato battezzato con il termine digital transformation: la “quarta rivoluzione industriale” che ha scardinato le regole del vecchio business ridefinendo modelli e attori, trasformando le aziende e creando nuove esigenze.
Trasformazione digitale non significa però solamente implementare una singola applicazione o introdurre una specifica tecnologia. La vera trasformazione consiste invece nello sviluppo e nell’integrazione di capacità e tecnologie per creare un’offerta originale e differenziata in uno scenario che appare sempre più complesso.
Infatti, se in passato un ESB – Entrerprise Service Bus – integrava principalmente i sistemi aziendali, oggi la necessità principale consiste nel gestire e coordinare molteplici endpoint a cui dare e da cui ricevere informazioni. Le nuove tecnologie ne hanno drammaticamente aumentato il numero, e le organizzazioni aziendali, oltre a considerare gli applicativi interni, hanno il dovere di rivolgersi a nuove sorgenti, il cui numero continuerà a crescere esponenzialmente nei prossimi anni.
I numerosi vendor presenti sul mercato – WebMethods, Tibco, Oracle – hanno dovuto a loro volta adattarsi alle nuove esigenze delle imprese, con risultati molto diversi tra loro. Ma tra tutti, ce n’è uno che – fin dalla sua fondazione nel 2006 – è nato con l’obiettivo di sostenere la grande sfida del mercato dell’integrazione. Parliamo di MuleSoft, società americana di sviluppo software, già affermata in Europa, ora giunta finalmente in Italia. Insieme a Spindox.
Una nuova scommessa: Spindox e MuleSoft
Spindox ha riconosciuto in MuleSoft la propria, stessa, anima innovatrice. Per questo è stata tra i primi attori in Italia ad aver siglato una partnership con la società americana, puntando sul nuovo che emerge e riuscendo così a offrire ai clienti una soluzione snella, economica e più funzionale per le nuove esigenze emerse con la digital transformation.
Perché MuleSoft
MuleSoft è in grado di caricarsi di fatica “come un mulo” e allo stesso tempo rimanere leggero e veloce come un cavallo: necessita di un numero ridotto di risorse e macchine per poter girare e le sue soluzioni sono inoltre di facile utilizzo. MuleSoft si presenta quindi come il vendor che più di tutti si fa promotore di questa filosofia di innovazione e cambiamento. In particolare riesce a realizzare connettività end-to-end attraverso le API, orchestrazione dei servizi e integrazioni di applicazioni attraverso una singola piattaforma tecnologica. Tutto ciò permetterà agli sviluppatori di connettere rapidamente, orchestrare e abilitare ogni endpoint interno o esterno; lanciare nuove iniziative, connettere sistemi, scambiare informazioni da due a cinque volte più velocemente che in passato. Con questa tecnologia sarà possibile abbassare i costi dell’integrazione fino al 30%.
Enterprise Integration in Spindox: tradizione e innovazione
La service line Enterprise Integration di Spindox è una delle più longeve in azienda e conta più di venti risorse di diversa seniority nelle due sedi di Milano e Maranello. Da sempre EI ha fatto della conoscenza della tecnologia WebMethods il suo punto di forza e di eccellenza nell’ambito del panorama informatico italiano. Partendo da questa expertise, non solo tecnologica ma anche e soprattutto teorica e architetturale, si è deciso di ampliare l’offerta introducendo altre skill tecnologiche all’interno della service line. Il gruppo si è aperto a nuove piattaforme di integrazione come Tibco, che ha permesso di iniziare un progetto di lunga durata per Enel, in partnership con Ericsson ed Engineering. Ora è la volta di MuleSoft, per cui Spindox sta approntando un piano di formazione che punterà, nel giro di poco tempo, a proporre soluzioni innovative che permetteranno ai nostri clienti di affrontare la sfida lanciata dal mercato. Si stima che nei prossimi quattro anni le aziende subiranno un processo di trasformazione che porterà a cambiamenti paragonabili a quelli avvenuti in un arco temporale di oltre trent’anni.
MuleSoft in Spindox: la contaminazione tra le service line Digital Solutions e Enterprise Integration
Mulesoft favorirà l’interoperabilità e la contaminazione tra le service line in Spindox – in particolare Digital Solutions e Enterprise Integration – favorendo lo scambio di conoscenze teoriche e competenze, capacità ed esperienze, grazie all’estrema facilità di utilizzo che lo caratterizza, come abbiamo già detto. L’approccio enterprise garantisce la possibilità di sottoscrivere licenze competitive, ma non solo: MuleSoft permette l’utilizzo dei propri prodotti in modalità open source, al contrario di altri vendor che richiedono l’acquisto della licenza. In questo modo Spindox potrà costruire dei framework multitecnologici da riutilizzare come connettori ed espositori di API su diversi clienti a un costo di customizzazione molto ridotto.
SOA vs API-led connectivity
Gli ospedali offrono assistenza e cure anche al di fuori delle proprie strutture, nuovi player stanno guidando l’innovazione dei servizi di pagamento, le media company stanno distribuendo i loro contenuti attraverso nuovi e molteplici canali e partners. La digital transformation è quindi in una fase senza precedenti. Il fattore abilitante di questa trasformazione è la tecnologia: mobile e cloud stanno fornendo driver essenziali per rompere con il passato, sia all’interno sia all’esterno dell’azienda. Le API, una volta tool per soli programmatori, stanno tracciando una nuova rotta nel mercato rendendo possibile una riduzione degli attori intermedi della value chain che la supporta. Ma, come dicevamo, la tecnologia da sola non basta. Per completare la trasformazione digitale è necessario “portare una grande quantità di dati dalle sorgenti più diverse a una grande molteplicità di soggetti, clienti, fornitori o anche dipendenti”, suggerisce la stessa MuleSoft. È necessario quindi un nuovo approccio che massimizzi gli ingenti investimenti del passato e abiliti il cambiamento digitale. Un nuovo paradigma.
È in questo contesto che avviene il passaggio dal concetto di integrazione, che rimane pur sempre attuale, a quello di “connettività”, secondo Donato Cascioli, Head of Enterprise Integration Service Line in Spindox. La connettività non è solo un fattore critico che abilita la digital transformation, ma anche la più grande chiave per raggiungere il successo. Secondo Cascioli, le tecnologie tipiche della digital transformation – SaaS, Mobile, IOT – richiedono un livello di connettività che non può essere ottenuto con l’approccio della vecchia, solita, Enterprise Integration. Questo perché il paradigma del passato si sta dimostrando fallimentare. L’API-led connectivity – evoluzione della Service-oriented Architecture (SOA), la cui tecnologia di base (WebServices su protocollo SOAP) risulta pesante e poca adatta al mobile – è invece il futuro: un approccio che ridefinisce i metodi per la connettività e l’esposizione degli asset aziendali, prefiggendosi inoltre di mantenere saldi i buoni presupposti della SOA, applicandoli però nel nuovo contesto.
Il “Mulo” dalla doppia anima
L’offerta dei principali vendor è costituita principalmente da ESB, infrastrutture software che mettono in comunicazione i sistemi interni. MuleSoft invece ha una doppia anima: mentre soddisfa i bisogni del passato (c’è ancora la necessità di integrare) permette il collegamento di miliardi di utenti con l’azienda. Spindox, avvalendosi di questa duplicità, sta introducendo MuleSoft in alcuni suoi progetti in via di sviluppo.