I concorrenti di Tesla? In pole position c’è Faraday Future. Capitale cinese e management USA.
Si chiama Faraday, come il padre dell’elettromagnetismo, la società che secondo molti potrebbe rispondere alla sfida di Tesla. Una startup a capitale cinese, nella quale lavorano però alcuni dei più bei nomi dell’industria automobilistica americana. E poi c’è Apple, i cui piani non sono ancora chiari.
Cominciamo proprio da Apple. Siamo nel 2007. All’apertura del Mcworld, uno Steve Jobs ascetico presenta una rivoluzione epocale, anche se ancora non è ben chiara nei termini e nella portata: l’iPhone fa il suo ingresso nella storia, e già mette in ombra l’ultimo gadget della Mela, l’iPod, che dal 2001 aveva radicalmente cambiato il mercato dei riproduttori musicali. Nel 2010 sarebbe stata lanciata l’ennesima rivoluzione, l’iPad. Se in quel 2007 mi avessero detto che nel 2015 Apple avrebbe pensato a un’automobile, credo che sarei scoppiato in una risata. Come può una azienda che fa computer – avrei obiettato – mettersi a fare automobili, cambiando business in poco più di cinque anni? Eppure…
Ma oggi c’è un altro enfant prodige delle tecnologie, l’altrettanto visionario e carismatico Elon Musk, cofondatore di Paypal e CEO di un’azienda aerospaziale, la Space Exploration Technologies Corporation. Musk ha preso il testimone dell’innovazione portando scompiglio in un settore di mercato consolidatissimo e per molti aspetti in declino proponendo il suo prodotto e diventando in breve il punto di riferimento di tutto il comparto con la sua Tesla Motors. Di lui e della sua azienda abbiamo parlato in due post recenti di Daniel Neri: Innovazione di massa: il caso Tesla Motors e Tesla e il mercato che non c’era.
Oggi nessuno dei grandi player del mercato automobilistico può fare i conti senza di lui, se vuole entrare nel mercato dell’auto elettrica e dell’autoguida, i golden vaporware del nostro futuro automotive. Ma c’è chi lo sta sfidando sul suo stesso terreno.
No, non sono le gradi major dell’automobile. Tesla Motors Non è impensierita né da Chevrolet né da Nissan. Il suo competitor sta compiendo i primi passi proprio ora. E, come i marchi che abbiamo citato in questa nostra storia, parte senza il fardello di un grande passato e di una conoscenza consolidata. Essere nuovi è un vantaggio, avere uno sguardo diverso è un vantaggio. Quello che serve sono visione e denaro a sufficienza. Entrambi i requisiti ci sono, per Faraday Future.
Mysterious Electric Car Startup Ramps up Hiring, Factory Plans
E’ il titolo di un articolo di Fortune, nell’aprile di quest’anno, riporta la news dell’inaugurazione in Nevada di una nuova immensa factory da oltre due milioni di metri quadrati. L’azienda dice che investirà un miliardo di dollari nel progetto, assumerà 4.500 persone per un periodo di 10 anni e costruirà automobili elettriche, di cui si sa poco o nulla.
È la Faraday Future. Capitale cinese, teste americane: Dag Reckhorn, vice presidente ha assunto Andrew DeHaan, un ex di Tesla, come direttore dello stabilimento e Michael Johnson, che ha lavorato alla Ford ed è stato CEO della Detroit Manufacturing Systems, come responsabile della logistica.
“Ci stiamo muovendo molto velocemente per un progetto di queste dimensioni”, dice Reckhorn. “Il progetto è grande e complicato, e tuttavia la nostra timeline rimane ambiziosa. Il nostro obiettivo è quello di completare un progetto che tradizionalmente richiederebbe quattro anni in metà del tempo “.
Due anni. E senza neanche una linea pianificata di veicoli
La società prevede di produrre una macchina elettrica, questo è chiaro. Ma non c’è un prototipo né specifiche su quali tipi di automobili produrranno. È annunciato che si realizzeranno con un design flessibile, adatto ad essere utilizzato su diversi tipi di veicoli: si potranno cioè produrre sia autovetture di piccole che di grandi dimensioni, o anche una macchina da corsa con lo stesso disegno. I progetti consentono di aggiungere o rimuovere le batterie senza alterare il passo, il peso e la sua efficienza.
A gennaio Faraday Future aveva presentato al CES, l’annuale fiera dell’elettronica di consumo, il prototipo di un’auto futuribile (un’auto presentata come un elettrodomestico? ebbene si…), la FF01, concept car da 300 miglia orarie con smartphone incorporato nel volante assieme ad un partner cinese, la Leshi Internet Information & Technology, nota anche come Leeco, che si occupa di intrattenimento online.
Stanno anche ragionando su nuove batterie che permettono un 30% in più di potenza rispetto a quelle installate sulle rivali Tesla. E questo è sufficiente, dicono in Faraday, per diventare un serio contendente nel mercato in espansione macchina elettrica.
L’obiettivo è ambizioso
Tesla ha affrontato una montagna di scetticismo quando ha affermato di voler raggiungere la piena produzione del suo nuovo modello 3 entro il 2018. Ma Tesla non solo ha già la macchina, ma è stato anche a fare auto per un decennio. Il Modello 3 incarnerà il risultato di una intelligenza collettiva acquisita durante quel periodo. Per quanto siano riusciti a portare a bordo alcuni dei talenti di Tesla per Faraday produrre una macchina in due anni che competa con successo allo stesso livello della model 3 sarebbe a dir poco impressionante.
A questo punto forse ci saranno sui volti di qualcuno dei sorrisi: stiamo parlando di fantascienza o che? Non poniamoci pregiudizi, e pensiamo che sfide simili sono state affrontate con successo, e che il metabolismo delle tecnologie con le loro convergenze crea acceleratori impensabili. Come dice un grande mentore della cultura d’impresa italiana, Piero Bassetti, innovare è realizzare l’improbabile.