Partecipazione e innovazione digitale: la chiave dell’inclusività

da | Mar 31, 2021

Partecipazione, innovazione digitale e inclusività. Sono i tre principi alla base di APProach, la prima piattaforma europea che raccoglie tutte le informazioni necessarie ai cittadini. E sono gli stessi principi alla base delle campagne lanciate in Europa per aumentare le iscrizioni alle liste elettorali.

La Milano Digital Week

Fra gli spunti più interessanti offerti dalla Milano Digital Week, che quest’anno ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte dal covid, c’è senz’altro quanto emerso in occasione del dibattito su cittadini europei, digitale e partecipazione, per la presentazione di APProach.

L’evento, mediato da Kibra Sebhat, è stato curato da Affari Europei-Area Relazioni Internazionali della Direzione Gabinetto del Sindaco del Comune di Milano, dall’Assessorato alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici, dall’Assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza Attiva e da Open Data. A ralizzarlo sono stati Iab Italia, Cariplo Factory e hublab.

La Milano Digital Week è un appuntamento sempre entusiasmante. Lo abbiamo seguito anche nel 2019 e in quell’occasione ci siamo soffermati sull’incontro intitolato ‘Digital Transformation: istruzioni per l’uso’ organizzato da Asseprim e Randstad. Ne è venuto fuori un articolo in cui abbiamo raccontato quali siano le competenze necessarie per lavorare nell’ITC e cosa è richiesto alle aziende per affrontare la trasformazione digitale. Qui trovi il post relativo.

Partecipazione e inclusività per tutti

A Milano ci sono circa 30.000 cittadini europei. Spinto da questi numeri, il Comune di Milano si è domandato come aiutare queste persone a usufruire di tutti i servizi che la città mette loro a disposizione come la registrazione della residenza, l’accesso al voto o l’iscrizione a scuola per i figli.

Lorenzo Lipparini, l’Assessore alla partecipazione attiva e Open data, ha parltoa dell’idea di rendere più aperta e inclusiva la città di Milano. Questo a vantaggio della comunità di cittadini europei che sono una parte integrante del tessuto sociale, economico e della vita della città meneghina. Sono persone che hanno costituito comunità molto fertili e contribuiscono fortemente alla crescita della realtà della città metropolitana. Per cui è un dovere per l’amministrazione creare servizi che siano all’altezza delle apsettative di tutti.  

Per aumentare l’inclusione e la partecipazione dei cittadini europei ci si è focalizzati su soluzioni digitali. Per raggiungere questo obiettivo sono state necessarie la collaborazione di associazioni di studenti e la rete consolare di Milano. Questo per delineare le migliori modalità di raccogliere informazioni e per cogliere le opportunità che le associazioni e le comunità mettono a disposizione. La città invece ha il potere di amplificare ogni fenomeno, a vantaggio dei cittadini.

La risposta digitale a un tentativo di maggior partecipazione e inclusività è APProach.

Milano e la digitalizzazione

Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e servizi civici, ha spiegato come il Comune di Milano abbia lavorato per diffondere la cultura digitale oltre al senso e al valore della digitalizzazione. Per l’assessora «il digitale deve migliorare la vita dei cittadini e quindi non deve essere fine a sé stessa».

Il Comune di Milano sta lavorando a due progetti per massimizzare l’inclusione e garantire a tutti i diritti digitali. Il primo, denominato Cities coalition for digital rights rappresenta l’unione di più di 40 città internazionali che stanno collaborando per promuovere i principi fondamentali dei diritti digitali dei cittadini. Milano è stata tra le prime città ad aderire insieme ad Amsterdam, New York e a Barcellona. La seconda iniziativa a cui si sta lavorando è Citizens voices for digital rights. Essa è finalizzata a raccogliere i suggerimenti e feedback che arrivano dai cittadini, in particolare dai più giovani. Facendo leva sugli strumenti digitali a disposizione.

È anche molto importante lavorare sul tema dei diritti digitali dal punto di vista di sicurezza e privacy.

Sempre rimanendo in tema digitale, il Comune di Milano ha creato il Fascicolo digitale del cittadino, un’area del sito dell’ente in cui ogni cittadino, attraverso lo SPID, può trovare i propri certificati, i propri tributi, prendere un appuntamento, verificare dei pagamenti ecc.

Durante la pandemia il Comune ha realizzato l’applicazione per questo servizio. In questo modo, tutti i cittadini hanno potuto avere tra le loro mani il servizio digitale. Consapevoli però che non tutti i cittadini fossero in grado di utilizzarlo, il Comune ha attivato un network di edicole sul territorio milanese che fossero abilitate a svolgere la stessa funzione del portale. Cosicché nessuno fosse escluso.

La nuova piattaforma APProach

Emanuela Vita, responsabile del progetto APProach, ha descritto le caratteristiche di questa nuova piattaforma. L’obiettivo di APProach è rendere le città europee sempre più internazionali, aperte e inclusive, oltre ad aumentare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini mobili, cioè i cittadini che si trasferiscono a vivere in un paese europeo diverso da quello di origine. La partecipazione dei cittadini è stata uno degli elementi fondamentali e di forza del progetto. Le amministrazioni infatti si sono confrontate direttamente con i cittadini per discutere dei bisogni e dei miglioramenti dei servizi che è opportuno fare.

Vita ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le sei città europee coinvolte nel progetto. Amsterdam è stata supervisore delle attività. Le altre città che hanno aderito sono Parigi, Lisbona, Varsavia, Atene e Bruxelles. Nello sviluppo del progetto è stato fondamentale il confronto e la condivisione di punti di vista tra le città. E questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione di alda (European Association for Local Democracy).

Sul piano digitale, APProach è la prima piattaforma europea cui è possibile accedere a informazioni semplificate e aggregate sulle aree di maggiore interesse per i cittadini europei. Sono quindi disponibili informazioni inerenti ai diritti di ciascuno, alle procedure burocratiche, all’iscrizione alla scuola e all’università, alla vita sociale e culturale.

APProach assume un ruolo importante anche nella campagna al diritto di voto dei cittadini. Sulla piattaforma è stata creata una pagina in cui si specificano le procedure e le scadenze entro cui presentare richiesta per votare nella città in cui si sta vivendo.

Dopo la realizzazione di APProach, qual è il passo successivo?

La sperimentazione di un social calendar. Tutti i cittadini registrati su APProach potranno pubblicare informazioni relative a eventi europei nella città di Milano.

Si vogliono lanciare delle campagne per informare e sensibilizzare i cittadini a esercitare il diritto di voto alle elezioni amministrative. A livello europeo c’è una media del 7% che si registra per votare alle elezioni europee e un 10% per votare alle elezioni amministrative.

This time I am voting, il parlamento europeo lancia una campagna per aumentare la partecipazione al voto

La coordinatrice dei progetti di coinvolgimento dei cittadini per il Parlamento Europeo, Gaia Manco, ha raccontato della campagna di coinvolgimento dei cittadini per le elezioni europee del 2019 This time I am voting , lanciata dal Parlamento stesso.

Questa campagna si rivolge a tutti coloro che non hanno votato in passato e che non sono più interessati alla partecipazione attiva. L’obiettivo è raggiungere queste persone attraverso i loro amici e familiari. Perché sono loro le persone più influenti nelle decisioni che si prendono ogni giorno.

È la prima volta che il Parlamento Europeo si è impegnato così tanto in una campagna di co-creazione. I cittadini di tutta Europa, diventando volontari, hanno partecipato attivamente alla creazione di messaggi, eventi, iniziative per convincere le persone a votare.

Per la prima volta appassionati, e non professionisti, conducono la campagna. Rendendola così ancora più efficiente. In questo modo, è stato possibile raggiungere realtà che altrimenti sarebbero rimaste escluse.

È stata una campagna basata sulla diffusione delle informazioni, ma soprattutto sull’azione. Infatti chi partecipava all’evento This time I am voting poteva firmare una cartolina in cui spiegava per quale valore votava.

Robert Baltatu, volontario per This time I am voting, la descrive come una campagna innovativa per la libertà d’azione con cui hanno agito le persone coinvolte nell’organizzazione delle iniziative. Questo ha permesso e ha dato spazio a una certa informalità nella creazione di eventi consentendo un peer-approach ovvero il portare idee ai giovani dai giovani.

«Alla base di questi eventi c’era il confronto. Infatti l’obiettivo era quello di eliminare ogni dubbio, generare curiosità e rendere il tutto dinamico con eventi poco frontali. Questo è avvenuto grazie, ad esempio, all’utilizzo di quiz che ponevano al centro chi partecipava e lo mettevano alla prova sulle proprie conoscenze» ha spiegato Baltatu.

Parigi e Bruxelles, come progetti per una partecipazione più attiva dei cittadini europei

Il membro del Consiglio Parigino degli Europei, Elena Italiani, condivide la sua partecipazione alla realizzazione della campagna informativa per incitare i cittadini europei di Parigi a iscriversi alle liste elettorali per le elezioni del maggio 2019.

La comunicazione della campagna è stata realizzata tramite tutti i network possibili. Hanno inoltre creato delle locandine, ciascuna delle quali aveva una frase che è stata poi tradotta nelle varie lingue europee. Le locandine sono state distribuite per la città di Parigi per sensibilizzare i cittadini francesi.

Anna Zaremba, EU right cordinator presso Ecas, ha raccontato la campagna Vote Bruxelles del progetto Fair EU. L’obietto del progetto è stato quello di promuovere la partecipazione politica dei cittadini mobili europei viventi nei paesi esteri. Viene quindi enfatizzata l’importanza del diritto di voto per la partecipazione politica. Mentre l’obiettivo della campagna Vote Bruxelles era aumentare il tasso di iscrizione alle liste elettorali prima delle elezioni comunali a Bruxelles.

Fair EU ha avuto successo grazie alla collaborazione tra Ecas, alda, Migration Policy Group e alcune università. La campagna Vote Bruxelles è stata lanciata dal Migration Policy Group in collaborazione con enti pubblici e organizzazioni attive a Bruxelles. 

Per il progetto Fair EU è stata creata una piattaforma croud sourcing sul sito di Ecas, raggiungendo molti cittadini residenti nell’Unione Europea. L’obiettivo era raccogliere opinioni ed esperienze sugli ostacoli che i cittadini hanno vissuto sia spostandosi da un paese all’altro, sia per partecipare alle elezioni.

La campagna Vote Bruxelles è stata un grande successo: la sensibilizzazione dei cittadini ha portato a raggiungere numeri di partecipazione alle elezioni davvero straordinari. Tale partecipazione è infatti raddoppiata con quasi 50.000 persone attive. Il tasso di iscrizione alle liste elettorali è salito dal 13% al 17% in cinque mesi di campagna elettorale.

Milano e le campagne per le elezione europee

Maurizio Molinari, dell’ufficio del Parlamento Europeo a Milano, ha spiegato come è stata lanciata la campagna per le elezioni europee del 2019, denominata Stavolta voto.

La campagna prevedeva l’iscrizione al sito Stavolta voto. Una volta effettuata la registrazione, si riceveva un messaggio di posta elettronica e un link personale. Da quel momento in poi, si poteva partecipare attivamente alla campagna.

Per aumentare la partecipazione attiva alla campagna, i cittadini potevano registrare un video da condividere sui canali social con l’hashtag #stavoltavoto. Nel video ciascuno doveva spiegare il motivo e il valore per cui ritenevano importante votare.

garagErasmus foundation è una fondazione che opera a livello europeo. A presentarla è stato Fabrizio Bitetto, CEO della Fondazione rivolta principalmente a studenti internazionali. La missione è cambiare l’Europa partendo da chi l’Europa l’ha vissuta. Centrali sono il tema del diritto di voto e della mobilità. Infatti per gli studenti che stanno vivendo un’esperienza Erasmus poter votare all’estero è sinonimo di inclusione. Hanno così la possibilità di sentirsi parte di qualcosa.

Per le elezioni del 2019, garagErsmus foundation ha realizzato il progetto Erasmus Vote Power. La Fondazione ha individuato una serie di ambassador in tutti i paesi degli stati membri. Questi ragazzi, che fanno parte del network di oltre 30 università in Europa, hanno partecipato alle sessioni di training in cui sono state spiegate le regole di ogni paese per votare dall’estero. Il compito degli ambassador era quello di sensibilizzare la partecipazione all’elezione trasmettendo le informazioni necessarie.

È stata una campagna organizzata da ragazzi per ragazzi, raggiungendo così 20.000 persone.

Beatrice Mingazzini
Beatrice Mingazzini
Laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione, è specializzata in design e moda. Appassionata del viaggio on the road, sempre alla scoperta di qualcosa di nuovo, nel tempo libero le piace sperimentare tecniche di pittura.

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