Conciliare l’amore per il buon cibo con ritmi frenetici del quotidiano. È la missione di Quomi, che vende ricette e ingredienti pronti per essere utilizzati. Per non rinunciare a una buona cena e al piacere di cucinare. Anche quando non si ha tempo di fare la spesa.

Quomi nasce da un peccato di gola. Beh, non proprio, a meno di non considerare come vero e proprio peccato il voler mangiar bene. Diciamo, piuttosto, che Quomi nasce da un’esigenza. Chi è stato o ha vissuto all’estero, lontano dalla cucina di casa per qualche tempo, sa bene cosa intendo. È una sorta di frustrazione: la necessità di trovare e di godere del buon cibo, rito sacro per un italiano. E per chiunque conservi un minimo di amor proprio.

Quomi vende ricette e ingredienti pronti per essere cucinati. Vero, ma c’è qualcosa di più. Fatevi un giro sul loro sito internet: c’è una sezione dedicata a tutte le pietanze proposte. Potrete incominciare a gustare – per ora solo con gli occhi – quelle che più vi ispirano. Dopodiché basta un clic, e in circa 48 ore vedrete recapitarvi a casa gli ingredienti utili alla preparazione del piatto prescelto. Ora, qualcuno potrebbe obiettare che due giorni siano tanti. Questione di punti di vista, ma solo fino a un certo punto. Infatti l’attesa del piacere non è forse essa stessa piacere? Ecco allora che Quomi non vende solo ricette e materie prime. Al prezzo di un piatto guadagnerete anche: 1) il piacere di cucinare (senza sporcare troppe padelle…); 2) il piacere di assaporare buon cibo. Infine, ovviamente, il piacere dell’attesa. Il tutto, senza abbonamenti vincolanti: paghi solo se utilizzi effettivamente il servizio.

La storia

Luoghi improbabili, come scantinati, soffitte o garage, sembrano emanare un fascino quasi magnetico quando si tratta di fondare startup. Così si narra, perlomeno. Anche se, molto probabilmente, si tratta solo di miti costruiti a posteriori per romanzare le origini di aziende divenute, nel tempo, colossi multinazionali. Quomi tuttavia non è un colosso multinazionale. Forse mai lo sarà. E infatti non è nata in un garage. Quomi nasce, di fatto, nelle cucine del Talent Garden di Milano di via Calabiana. La sua è la tipica storia di una startup. Quella di due ragazzi, Andrea Bruno e Daniele Bruttini, che lavorano all’estero e si lamentano del cibo che non è buono. Arriva così il giorno in cui capiscono che lamentarsi è solo una delle possibili soluzioni: forse, infatti, può valere la pena provare a rimboccarsi le maniche. «Siamo partiti da Berlino nel 2014. C’è stato più di un anno di incubazione, in cui Quomi era solo un’idea. A metà 2015 ci siamo detti: se ci crediamo, dobbiamo farlo. Ci siamo licenziati». Una vera e propria scelta di pancia, considerando che qui si parla di cibo.

Due teste calde? Solo fino a un certo punto, e nell’accezione buona del termine. Nessun passo più lungo della gamba: «ci siamo messi a studiare il mercato di riferimento, quello del food retail, che già vedeva esistere e crescere modelli come quello che abbiamo infine adottato. Dopo sei mesi (gennaio 2016) l’azienda era live. Oggi abbiamo più di 3000 clienti in tutta Italia e spedito più di 50mila pasti su tutto il territorio nazionale. Inoltre, abbiamo da poco chiuso un secondo round di investimento da 600mila euro.»

Il modello

Quomi propone una soluzione di meal-kit, una sorta di via di mezzo, nel mondo del food delivery, fra i rivenditori che ti consegnano il cibo direttamente a casa, già lavorato e pronto per essere servito in tavola, e chi offre servizi di spesa a domicilio. «All’estero ci sono società, a cui ci siamo ispirati, che hanno fatturati superiori al miliardo di dollari e sono quotate in borsa. È quindi, il nostro, un modello più che validato, in seguito rivisto e adattato al panorama italiano.» Il concetto è: «ti togliamo il pensiero della cena. Come? Accedi al nostro sito internet. Da qui puoi selezionare una serie di ricette. Noi ti invieremo a casa tutti gli ingredienti, già dosati e con le istruzioni per cucinare». Una sorta di “lego del cibo” per «una cena senza pensieri», come recita il pay off dell’azienda. Gli ingredienti sono i mattoncini, che puoi assemblare e combinare nel piatto finale seguendo le istruzioni della ricetta. «Siamo così organizzati: all’interno del team abbiamo persone che si occupano di creare e selezionare le ricette. Queste sono studiate apposta in modo da essere pronte al massimo in 30-40 minuti, facili e divertenti da preparare, alla portata di chiunque. Richiedono in media 5-6 ingredienti e sporcano al massimo due-tre pentole. I menu cambiano di settimana in settimana e sono costruiti a partire da prodotti di qualità. Si rifanno alla tradizione culinaria del nostro paese.» La dieta di riferimento è quella mediterranea allora, all’insegna dell’equilibrio e della varietà degli ingredienti (carni rosse, carni bianche, pesce, latticini, cereali, legumi, etc.): nessuna moda dell’ultimo momento o regime alimentare integralista.

«Abbiamo lavorato molto per creare un modello scalabile. Abbiamo cercato e trovato una rete di fornitori che offrissero prodotti di qualità – la nostra carne è tutta carne bio – e che fossero al contempo in grado di sostenere la crescita dei nostri volumi, anche a fronte di picchi improvvisi della domanda. Sono fornitori che lavorano già da tempo con la GDO (grande distribuzione organizzata). Questo ci garantisce scalabilità. Idem sul lato logistico, dove abbiamo stipulato un rapporto di partenariato con la tedesca Fiege Logistic, il più grande provider di logistica per e-commerce d’Europa. Presso il loro magazzino di Lainate conserviamo uno stock di secco (paste e prodotti inscatolati a lunga conservazione). I freschi li lavoriamo al momento, la mattina stessa in cui spediamo le scatole. Tendenzialmente ci vogliono 48 ore prima di ricevere la merce (72 per le isole). Consegniamo in tutta Italia dal martedì al venerdì tramite corriere espresso.»

La scatola Quomi è così assemblata: all’interno del box di cartone c’è un involucro di plastica contenente del gel refrigerante (tipo busta gelo del supermercato). «L’abbiamo studiata, insieme al nostro partner logistico, per mantenere la temperatura degli alimenti tra 0 e 4 gradi durante l’intero arco della spedizione, dal confezionamento alla destinazione del pacco.»

Partner e collaborazioni

Quomi collabora con oltre 40 fornitori, fra cui il gruppo Barilla. Altre collaborazioni interessano brand come Perugina, o caffè Vergnano. «Insieme a questi abbiamo sperimentato e realizzato vari tipi di ricette: spezzatino di pollo al cacao extra-dark Perugina, con funghi e rosmarino; caponata di melanzane al cacao Amaro Perugina con cous cous; chili vegetariano al cioccolato Gran Blocco Perugina; maltagliati al caffè con crema di taleggio; stick di polenta con chutney di carote e caffè; filetto di maiale in crosta di zucchero e caffè.» Acquolina in bocca? È il piacere dell’attesa!