Nel 2014 i ricavi da servizi dei quattro principali operatori mobili in Italia sono scesi di 1,6 miliardi di euro rispetto al 2013. È questa, almeno, la stima del “Sole 24 Ore” basata sui dati di bilancio di Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia. Nel caso di Vodafone si tratta di una elaborazione del quotidiano, dal momento che l’anno fiscale della società italiana del gruppo di Newbury non coincide con quello solare (l’articolo di Andrea Biondi è disponibile qui). Peraltro Vodafone è, fra i quattro, l’operatore che registra il calo delle vendite più sensibile: da 5.224 milioni di euro a 4.423, con una riduzione pari al 15,3%. Ma anche per Tim le cose non sono andate bene, con una diminuzione dei ricavi da servizi dell’ordine del 10,3% (da 5.139 a 4.609 milioni di euro). Quanto a Wind, la perdita è stata di poco inferiore (-9,4%). Solo 3 Italia ha fatto registrare un aumento dei ricavi, seppure di un modesto 1,8%, fra il 2013 e il 2014.

Le cause di questo crollo da record? Secondo “Il Sole 24 Ore” sono principalmente due. Da un lato la guerra dei prezzi fra gli operatori, che ha caratterizzato la prima metà del 2014, dall’altro la concorrenza di applicazioni come Whatsapp, le quali hanno cannibalizzato buona parte del traffico di SMS. In questo senso impensierisce non poco le telco la notizia che Whatsapp permette ora di effettuare anche chiamate in voce. Per il momento la funzione è disponibile solo per dispositivi Android e BlackBerry, ma presto sarà estesa ad iOS. D’altra parte si può ipotizzare che proprio la crescente diffusione di applicazioni mobili sia alla base del costante aumento del traffico dati sulle reti mobili del nostro paese (+45% in un anno, secondo l’ultima rilevazione di Agcom). Un dato senz’altro positivo per gli operatori italiani.