Che cos’è il riscaldamento globale?
Il riscaldamento globale consiste nel graduale riscaldamento della superficie terrestre registrato a partire dall’età preindustriale e dovuto soprattutto ad attività umane che, nel corso degli ultimi 150-170 anni, hanno portato all’aumento di gas serra nell’atmosfera del pianeta.
Evoluzione del riscaldamento globale
Dal 1880 ad oggi, la temperatura media della superficie terrestre è cresciuta di circa 1,2 °C. Il grafico di seguito presenta le variazioni nel dettaglio, mostrando come, negli ultimi quarant’anni, il tasso di aumento si sia più che raddoppiato (+0,18 °C ogni decennio).

Questo aumento è inequivocabilmente legato alle attività industriali ed economico-produttive e alle emissioni di carbonio ad esse associate.
L’anidride carbonica è solo uno dei diversi gas serra che contribuiscono al riscaldamento globale. Da un lato, questi gas si accumulano nell’atmosfera, assorbendo la luce e le radiazioni provenienti dal sole. Dall’altro lato, però, questi stessi gas impediscono la naturale dispersione del calore e delle radiazioni verso l’esterno dell’atmosfera, creando quindi una “cappa” difficile da diradare, visti anche i tempi prolungati di permanenza di questi gas all’interno dell’atmosfera stessa (da decine a centinaia di anni). Con l’aumento delle attività produttive, dei trasporti (inter- e intra-nazionali), e della globalizzazione il tasso di produzione dei gas serra ha raggiunto velocità sempre più alte e lontane rispetto ai tempi di dispersione, ampliando la portata (e le conseguenze) dell’effetto serra.
+1,5°C: il tetto massimo da rispettare
Già da diversi anni è stato identificato un tetto massimo di +1,5 °C in termini di aumento totale della temperatura media della superficie terrestre, un valore che ci permetterebbe di evitare conseguenze drammatiche che impatterebbero radicalmente le nostre vite nel quotidiano: inondazioni di larga scala, come anche estrema siccità, incendi boschivi, tempeste tropicali e tutti quei fenomeni raccolti sotto l’etichetta di cambiamento climatico. Questo significa che, nei prossimi trent’anni, dovremmo ridurre l’aumento medio della temperatura terrestre da 0,18 a 0,011 °C ogni dieci anni. Una scommessa, questa, che secondo molti abbiamo già perso.
L’Unione Europea ha messo in atto un piano multi-decennale per raggiungere l’obiettivo di diventare il primo continente carbon-neutral entro il 2050. Lo step intermedio è quello del Fit-For-55, ovvero la riduzione del 55% di tutte le emissioni entro il 2030, in tutte le attività economico-produttive.