La lezione di Sardex: investire nella fiducia, il capitale più minacciato dalla crisi. Nicola Pirina ci spiega che si può fare.

È proprio vero, le crisi servono per farci tornare ai fondamentali, a quei principi fondanti propri di ogni buona società. Così ha fatto Sardex, il circuito di credito commerciale di Serramanna che, con la sua valuta complementare e una solida rete di imprese e professionisti in continua crescita, ha dato nuova linfa alle forze economiche bloccate dalla stagnazione. Come? Rispolverando e investendo sul capitale più minacciato dalla crisi: la fiducia, unico vero cardine alla base di ogni sistema di credito. A raccontarci la buona novella è il direttore generale Nicola Pirina, che abbiamo intervistato per voi.

Nicola Pirina, direttore generale di Sardex.
Nicola Pirina, direttore generale di Sardex.

Breve storia di Sardex

D. Raccontaci com’è nata l’idea e come si è sviluppata in questi anni.

R. Sardex nasce alla fine del 2009 per dare una risposta concreta alle problematiche enfatizzate dall’ormai nota crisi.

Eravamo davanti a un’economia reale abbandonata a sé stessa, affetta da una progressiva desertificazione delle interazioni economiche e sociali tra i suoi operatori, le PMI, ormai private della loro linfa vitale, il credito e la fiducia reciproca e nel futuro.

Il circuito di credito commerciale è volto a riattivare l’infrastruttura relazionale alla base dell’attività imprenditoriale. Il circuito è un modello circolare di mutuo credito tra imprese e professionisti aderenti, basato su una semplice unità di conto come mezzo di scambio, ovvero la valuta complementare Sardex. È supportato da una piattaforma digitale che fornisce conti online e servizi di ricerca e pubblicitari, offrendo alle imprese e ai professionisti la possibilità di finanziarsi reciprocamente senza interessi e senza costi di transazioni.

La vera forza di questo modello è di essere complementare e non sostitutivo, operando in maniera addizionale al normale operato delle aziende. Cosa si vuol intendere con ciò? Per molteplici ragioni, nessuna impresa, anche la migliore, riesce a massimizzare la propria funzione di produzione. Sardex opera proprio sulla capacità produttiva inespressa. La rete riesce a sviluppare una domanda di beni e servizi addizionale in ragione delle proprie esigenze di credito per finanziare la propria attività.

Oggi Sardex spa è una holding operativa che gestisce, controlla o partecipa tanti altri circuiti di credito commerciale in Italia. Lo fa con una compagine societaria di circa 200 persone, conta oltre diecimila soggetti coinvolti (aderenti) tra imprese e professionisti. Nell’arco del 2017 proseguirà l’attività di sviluppo per il completamento delle geografie nella penisola nel mentre che l’R&D sviluppa ICT e business model per l’estero.

Un nuovo modello economico

D. Dunque, oltre il mero ruolo di valuta complementare, Sardex si propone come nuovo modello economico tout court. È così?

R. Come accennato in precedenza, Sardex è un’unità di conto a servizio degli scambi degli operatori, un modello privo di tasso d’interesse e di fee sulle transazioni. Il valore aggiunto, che viene dalla comunità, si genera proprio grazie a queste interazioni (strette di mani) tra soggetti che, non disperdendosi altrove, si legano ai territori. Questo ramificarsi su scale locali permettere di tessere l’infrastruttura necessaria per essere e operare come acceleratore di sviluppo economico.

Sardex è uno degli strumenti, è uno dei fattori di cambiamento per un’economia possibile. Ma è uno. Gli altri attori devono fare il resto.

D. Quali differenze ci sono fra Sardex e criptovalute?

R. Il crollo della fiducia nell’intero sistema finanziario ed economico portato dalla crisi ci ha spinti verso un vento di cambiamento inevitabile. Le architetture decentralizzate stanno provando a riscrivere le regole di questo gioco, fatto di potere, cercando dei modelli antifragili.

La fiducia negli strumenti, nelle persone, nei modelli e nelle istituzioni è alla base di ogni scambio. Spesso veniamo associati o paragonati ad altri strumenti, ma la grande differenza sta proprio nel cuore di queste architetture di modello. Sardex si basa su una chain fatta di persone e non su un database distribuito, dando così a ogni singolo nodo della rete, ovvero ogni a membro del network, la possibilità di avere uno strumento di credito personalizzabile secondo le proprie esigenze economiche e produttive, basato sulla reciproca fiducia tra gli operatori.

Gli scenari futuri

D. Nato come strumento alternativo per contrastare la stagnazione post crisi e rimettere in circolo beni e risorse che per mancanza di liquidità rimanevano inespresse, Sardex è in un certo senso legata a questa congiuntura economica sfavorevole. Quali sono i possibili futuri scenari di sviluppo del modello Sardex in un mercato sempre e comunque imperfetto ma eventualmente in crescita e non più contratto o stagnante? Anche solo da un punto di vista teorico, c’è il rischio che il cambiamento delle condizioni iniziali da cui è nata Sardex possa influire sulla resilienza di questo protocollo?

R. Come detto in precedenza il credit crunch ha solo enfatizzato le problematiche strutturali del nostro sistema economico finanziario. Sardex non va erroneamente interpretato come un modello ciclico perché è riuscita a dare una risposta concreta proprio a prescindere dai cicli. In realtà, se si comprende a pieno il funzionamento del modello, è evidente come sia allo stesso tempo anticiclico e prociclico, operando da collante tra i circuiti finanziari e di economia reale e provando a renderli più stabili.

Il futuro di Sardex è sulla punta della penna e dei byte. Non facciamo anticipazioni, ma di sicuro la nostra visione è quella di un prodotto globale per massimizzare gli impatti.

Ad ogni modo, Sardex cercherà di svolgere il suo ruolo anche nell’attuale mutato scenario e in quelli futuri. Noi ci siamo e ci saremo.

E l’Euro?

D. Sardex e Euro: come si integra Sardex nel sistema di credito a valuta standard? Quali interazioni e integrazioni ci sono tra le diverse valute?

R. Sardex in quanto valuta complementare e non alternativa, prende forza e opportunità dalla valuta a corso legale e viceversa. Ovvero, Sardex completa quello che il normale mercato in euro non riesce a produrre massimizzando l’utilità. Allo stesso tempo migliora la scrittura aziendale dei costi aumentando il margine operativo lordo. Questo inevitabilmente da alle aziende un merito di credito migliore nel sistema bancario odierno. Il rapporto di simbiosi tra queste due valute rende Sardex perfettamente integrata nel sistema monetario e finanziario attuale.

Il rischio insolvenza

D. Da un certo punto di vista Sardex è un sistema “perfetto” (quasi) in un mercato “imperfetto”. Esistono sistemi e contromisure per ovviare alle problematiche di un modello di business basato sulla fiducia tra le parti, l’eventualità di debitori insolventi e il rischio di bilancio negativo? Com’è percepita la necessaria ingerenza dell’organo centrale per garantire la stabilità del sistema?

R. L’intero modello è basato sul ribilanciamento delle posizioni di debito e credito. Questo processo di gestione inizia da prima che l’iscritto entri a far parte della rete. In questa fase viene compiuta una valutazione preliminare della sua capacità di spesa e di acquisto in ragione della produzione messa a servizio del circuito, prima dai CTA (o costruttori di comunità, così come chiamiamo i consulenti commerciali) durante la fase di consulenza e in seguito dai broker. Inoltre, la natura dello strumento incentrata sullo scambio porta ad avere un continuo equilibrio della tra le due posizioni. In aggiunta a quanto già detto Sardex fornisce un servizio day by day di brokering per supportare gli iscritti in tale gestione. Grazie a questo servizio l’iscritto si sente tutelato e rassicurato su ogni singola operazione.

Infine, il nostro Codice Etico e il nostro contratto hanno la funzione di tutelare sia il rapporto tra noi e gli iscritti sia di regolare le relazioni tra gli iscritti, mettendo le basi per la fiducia reciproca su cui si mantiene il sistema.

Sardex e il sistema dei circuiti di credito commerciale in Italia sono una learing company: crescono col crescere dei suoi aderenti e delle loro necessità.