Il sud est asiatico è una delle regioni del mondo con la crescita tecnologica più rapida. Merito anche delle imprese straniere che hanno delocalizzato. Oggi la smart innovation è una priorità per i governi locali.

Con un GDP di 2,557 trilioni di dollari il sud est asiatico è una delle regioni mondiali a più alta crescita economia e tecnologica. Tradizionalmente l’economia del sud est asiatico è stata trainata dalle quattro tigri asiatiche: Taiwan, Singapore, Sud Korea, Hong Kong. A guidare la crescita era il basso costo della manifattura. Tuttavia la consapevolezza dei governi locali ha favorito il progresso tecnologico in tutta l’area. E ora molte iniziative intraprese negli anni hanno iniziato a dare i loro frutti.

Singapore, paradiso delle startup

Smart innovation a singapore

Nel 2017 i finanziamenti a startup tecnologiche sono ammontati a circa 8 miliardi di dollari. In particolare Singapore è il paese destinatario del 71% dei finanziamenti, seguito dall’Indonesia con il 22%. Oltre a temi di importanza nazionale come l’energia, molti fondi provenienti da hub e venture capitalist vengono utilizzati per finanziare startup nate all’interno di incubatori

tech funding

In alcuni paesi del sud est asiatico, come il Laos e il Myanmar, l’accesso all’energia è passato da meno di un quarto di popolazione a circa il 60%. Mentre in paesi più sviluppati, come Thailandia, Vietnam e Indonesia, la priorità è passata dall’elettrificazione delle città alle smart grid.

La crescita della domanda energetica nel sud est asiatico sarà pari all’60% tra il 2017 e il 2040, stando ai dati dell’International Energy Agency. Per questo gli investimenti nel settore energetico dovrebbero essere di almeno 13,6 miliardi di dollari.

Nelle smart grid il sud est asiatico detiene la crescita più veloce

L’utilizzo di smart grid consente di ottimizzare la distribuzione dell’energia se fornita da un numero elevato di centrali. Ottimizzare, in questo campo, significa avere costi di distribuzione minori, stabilità nella tensione di distribuzione, resistenza ai guasti, partecipazione dei consumatori e risposta alle condizioni di fornitura, come la nuvolosità che riduce la produzione da energia solare.

Un punto cruciale per implementare questo framework di smart energy è il sistema informativo che scambia dati tra i diversi nodi di distribuzione e i centri di produzione. La comunicazione viene garantita creando un’infrastruttura ICT sovrapposta alla rete elettrica.

In questo video del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti viene mostrato come funziona una smart grid.

Indipendenza energetica, Thailandia e Singapore si muovono

Vista l’importanza strategica che ha il tema dell’indipendenza energetica nel sud est asiatico, ci sono molte iniziative da parte di istituzioni e organizzazioni private legate all’innovazione in ambito energetico. Degno di nota è l’hackathon che si è tenuto a Bangkok nel 2017. L’evento era organizzato dai maggiori incubatori di start-up dell’area, venture capitalist e partenr come GitHub e Amazon AWS.

Lo scorso settembre diversi team sono stati messi in competizione per vincere le sfide lanciate dai partner promotori dell’iniziativa, che includevano le maggiori compagnie energetiche thailandesi. I temi princpali sono stati smart home, decentralizzazione e uso della blockchain nell’ambito dell’energia solare.

Dopo circa 30 ore di coding, il team vincitore SolarPi ha sviluppato una soluzione formata da una blockchain in cui si possono immagazzinare i dati relativi alla produzione di energia da pannelli fotovoltaici in cambio di un’apposita criptovaluta. Questa può essere scambiata in cambio di energia. Il team è stato premiato poiché la soluzione permette di incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici in abitazioni e aziende, contribuendo a segnare un ulteriore passo in avanti verso l’indipendenza energetica.

A questo link sono disponibili tutte le repository in GitHub dei team che hanno partecipato.

L’hackathon di Bangkok è stato solo un precursore di una serie di iniziative di maggiore portata che fanno parte della roadmap guidata dai maggiori incubatori tecnologici del sud est asiatico. È il caso dell’Innovation Hub, di TechGrind e di partner internazionali come la German Development Agency  e il Californian Clean Energy Fund.

La città stato investe

Singapore all’interno del contesto del sud est asiatico rappresenta certamente un caso a parte, per via del suo sviluppo sociale e tecnlogoico, ma è un esempio di living hub in termini di innovazione data l’importanza che assegna a queste iniziative. Il governo ha stanziato 19 miliardi di dollari per R&D in un piano quinquiennale dedicato alla trasformazione della città-stato in una smart city. Il piano include la creazione di una smart grid in grado di aumentare sicurezza e affdabilità del sistema di approvvigionamento energetico della città-stato. Tra gli obiettivi è in programma lo sviluppo di un sistema di previsione dei consumi tramite sensoristica avanzata che potrà portare ad un notevole risparmio energetico.

Anche smart mobility e fitness!

Grab

TechAsia ha stilato una classifica delle 15 start up del sud est asiatico più finanziate al dicembre 2017. Una di queste è Grab, start up di Singapore ormai presente in tutte le principali città del sud est asiatico.Grab è il principale competitor di Uber e Lyft. Come valore aggiunto propone l’assicurazione gratuita contro incidenti per i loro autisti, un fondo dedicato all’istruzione per i loro figli e diverse agevolazioni come micro-finanziamenti per gli autisti che non possiedono ancora uno smartphone.

KFit

Con 12 milioni di dollari di fondi raccolti, KFit è una startup malese che ha creato un’app che permette di trovare e prenotare corsi e palestre. Gli utenti dediti al fitness possono anche acquistare un “fitness pass” a una tariffa più conveniente rispetto agli acquisti singoli. Questo permette di avere un’offerta estremamente ampia e garantisce all’utente di poter scegliere e cambiare location in base ai gusti, evitando gli abbonamenti alle singole palestre.

KFit è disponibile a Manila, Kuala Lumpur, Singapore, Taipei, Seoul, Auckland e Perth.

La sfida dei governi è ottenre la competitività

La situazione del sud est asiatico rimane eterogenea e molto competitiva. Questo è dovuto anche alla presenza sempre più dominante dell’economia cinese che ha configurato la regione come parte del “Bamboo network”. Le aziende cinesi stanno letteralmente colonizzando il sud est. Oltretutto ci sono realtà, come lo stato del Myanmar, in cui il governo instabile e la mancanza di infrastrutture efficenti mantengono piatta la crescita tecnologica intrinseca del paese. In questo caso i driver di crescita sono costituiti da attori esterni come la principale compagnia telefonica del paese che parte del gruppo qatariota Ooredoo .

Fonti e approfondimenti:

Bangkok Hackathon

Smart Grid in Asia

Delivering Singapore’s smart energy dream