L’acquisizione di MagicPony da parte di Twitter conferma che il focus del social network dell’uccellino è sempre di più sulle capacità di intelligenza artificiale. Con l’obiettivo di fornire agli utenti un’esperienza basata sull’analisi automatica dei loro interessi. La “vecchia” timeline resterà un ricordo?

MagicPony Technology, startup londinese attiva da 18 mesi nell’ambito delle tecnologie di machine learning per la gestione dei contenuti video, entra nell’orbita di Twitter. Jack Dorsey, CEO e cofondatore del social network dell’uccellino, ha annunciato l’acquisizione di MagicPony lunedì. Si tratta con tutta evidenza di un ulteriore passo nella direzione intrapresa almeno un anno fa, per tentare di risolvere la grave crisi post quotazione di Twitter.

E infatti l’operazione segue altre acquisizioni di aziende che si occupano di intelligenza artificiale. Nel 2014 Twitter rilevò Madbits, specializzata nello sviluppo di algoritmi per la ricerca di immagini. Nel 2015 fu la volta di Whetlab. Anche MagicPony, per la cui acquisizione sono stati spesi 150 milioni di dollari, sarà integrata nella struttura di Twitter Cortex.

Perché le capacità sul fronte dell’intelligenza artificiale sono cruciali per il futuro di Twitter? Perché vi è la necessità – almeno secondo l’opinione della maggior parte degli analisti – di fornire agli utenti un’esperienza sempre più vicina ai loro interessi, con l’obiettivo di aumentare l’engagement (padre di tutti gli indicatori di performance). Oggi si ritiene che l’utente di Twitter non sia sufficientemente coinvolto perché la sua timeline non tiene conto in misura sufficiente dei suoi interessi e delle sue aspettative. Nonostante i recenti cambiamenti introdotti nell’algoritmo che genera la timeline, essa è ancora in larga parte governata da una regola fondamentale: l’ordine cronologico. Twitter sta cercando di superare questa logica, adottando un approccio sempre più simile a quello del Newsfeed di Facebook.

Chi scrive ritiene che ciò non garantirà necessariamente la salvezza di Twitter, ma ne determinerà semmai lo snaturamento definitivo. Ciò che oggi viene percepito da molti osservatori come il limite di Twitter, la “dittatura” del tempo reale, ne costituisce invece l’anima. L’originalità rispetto ad altre piattaforme consiste proprio nella sua capacità di mostrare all’utente ciò che sta accadendo qui e ora, non i contenuti dei suoi amici o degli utenti che ha dichiarato o mostrato di preferire.

I tecnici di Twitter Cortex stanno lavorando per aumentare l’impatto dei contenuti nella timeline, classificandoli in modo automatico e determinandone la rilevanza per l’utente. Il che non è male, in assoluto. La recente implementazione di modelli di rappresentazione basati su autograd per Torch, un framework computazione che supporta algoritmi di machine learning, ha portato a ottimi risultati (si veda il post Autograd for Torch di Alex Wiltschko). Ma tutto questo non deve portare a dimenticare che Twitter vive della sua differenza rispetto a Facebook. Ogni tentativo di imitazione di Facebook da parte di Twitter sarebbe fallimentare.